Ultima asperità, avrebbe detto
Adriano De Zan.
Svegli alle 6,15, rapida
colazione che ci eravamo già comprati il giorno prima, e via.
La strada inizia con un percorso
saliscendi piuttosto nervoso, 4 – 5% la pendenza, strappi brevi, discese brevi,
tutto un mangia e bevi, come direbbero i cicloamatori.
Dopo circa 10 Km, il loc. Komitades, prima di Sfakia, si
prende decisamente a destra per immettersi nella recentemente ammodernata
strada panoramica che risale il versante del monte con un impressionante
sviluppo di curve, controcurve, tornanti, terrazze esposte, sempre sotto
l’implacabile sole che, in questa circostanza, è assecondato anche da un vento
contrario che scende dalla gola: proprio il calvario del ciclista. La salita tra l’8 e il 12% è lunga
circa 13 Km. Poi dopo un ulteriore svolta verso l’interno, ecco il paesaggio
diventare addirittura montano, la vegetazione è lussureggiante, la temperatura
meno aggressiva, il vento addirittura è calato, mentre il panorama (dietro), mostra
ancora l’orizzonte del mare che sta giù, 800 metri più sotto.
Qui si apre un altopiano dove la
vegetazione la fa da padrona, evidentemente dobbiamo uscire dagli stereotipi
della carenza d’acque in questi luoghi, qui non siamo nel nostro sud, qui, non
a caso, l’uomo fondò la prima delle civiltà conosciute dell’antichità, 2500
anni or sono.
Poi, inattesa, con il persistente
scetticismo se si tratti di cosa reale o frutto della nostra mente ormai
annebbiata da tanto pedalare, inizia la discesa e, all’orizzonte verso nord,
appare il mare “talasso!!”.
12 Km di velocità pura, ce lo
siamo meritato.
All’altezza di Virises per
evitare di incappare sulla national, deviamo a sinistra per la strada vecchia,
e così attraversiamo tra sali scendi anche piacevoli, una serie di paesi
immersi nella vegetazione.
In loc. Agio Pandes ci facciamo
la pita e le birre e poi, ultimo sforzo, a Megala ci immettiamo sulla national
n. 90, verso La Canea e alle ore 16.00 entriamo stanchi e soddisfatti in città.
Il nostro viaggio è alla sua
meta, segnaliamo a La Canea l’Hotel Palazzo dove abbiamo alloggiato per due
notti, posizionato in centro storico, in un antico palazzo veneziano
restaurato, le camere sono spaziose, la signora che gestisce molto graziosa
gentile e simpatica (qualcuno dei
nostri si è innamorato).
Prezzo un po’ più alto della media dei giorni
precedenti, è stata una nostra scelta ovviamente, € 60,00, ma dopo tanto pedalare ci siamo tolti una soddisfazione. lungo il molo est, a 20 metri dalla piazza dove c’è la fontana,
ci ha sorpreso per prelibatezze e (non secondario) per prezzo, un ristorante
che potrebbe far pensare al solito trabocchetto, data la sua posizione
turisticamente molto strategica, il turista giustamente attento a non prendere
fregature, invece ecco il ristorante kavouras, in Old Harbour, www.kavouras-tavern.com. Lo
segnaliamo anche per la simpatia del personale.
Diciamo solo che l’ultima sera,
per una più che abbondante, soddisfacente e prelibata cena a base di pesce,
abbiamo pagato in 9 € 208,00. Non male.