Sveglia presto alle 6,30, l’agriturismo, vista la nostra ora di partenza, non ci fa la colazione quindi ci dobbiamo arrangiare al primo paese che incontriamo, dove ci fermiamo a prendere quello che è possibile trovare, a quest’ora della mattina a Creta. Riusciamo a bere nescafè con biscotti, servito da una nonnina che molto gentilmente ci ha preparato la colazione, nonostante l’ora.
Segnaliamo il paese perché è pieno di taverne lungo i lati della strada, evidentemente il luogo deve avere un qualche pregio, se non altro culinario. La località si chiama (letto dal greco e scritto in italiano) Drosia Milopotaios.
Non fosse per la strategia di avvicinamento di ieri, oggi ci sarebbero da percorrere 100 km, ma sono “solo” 70. Naturalmente non è che la destinazione di Retimno sia diretta, bisogna ovviamente fare una deviazione per Moni Arkadi, lo ricordate il ghigno di Alessandro quando ha abbozzato il programma?
Ad un certo punto si devia su per la strada in direzione di una località di nome Alfa (che in greco poi vuol dire a), ed eccoci di fronte a “puntare” micidiali, pendenze anche del 15- 16%, strappi brevi si, ma le gambe?
Comunque la salita è lunga circa 10 Km, e anche oggi il caldo è piuttosto intenso.
La pietraia su cui sorge Moni Arkadi (si vedano le foto) è una specie di cocuzzolo deserto, ricorda vagamente l’Ortigara, nei pressi del Monastero c’è una discarica (deformazione professionale di Massimo che la vede subito mentre gli altri non tutti), appena costruita proprio, è il caso di dire, in cono visivo del Monastero, è proprio vero che alla fine, per non dare fastidio ai soliti potentati locali, le discariche e gli inceneritori vengono costruiti proprio dove non si dovrebbe, anche in questo caso una faccia una razza la dice lunga, ma lasciamo perdere.
Il monastero merita la visita, si tratta di una costruzione che testimonia le ragioni dell’architettura dell’epoca (XVII sec.), con la struttura religiosa e ascetica, in perfetta simbiosi con la fortificazione a sua difesa, che serviva a dare asilo e riparo dagli aggressori che arrivavano dal mare, che sta ben sotto. Ma i Saraceni prima e poi i Turchi, comunque, sono arrivati anche qui.
Alle 13.00 il termometro di Valerio segna 40°C.
Dopo la dovuta visita al monastero iniziamo la lunga discesa verso Retimno, tra superbi paesaggi in una gola che si apre via via che ci avviciniamo al mare.
Sistemazione in buon hotel. Per la cena coi affidiamo alla Lonely Planet che ci consiglia da Maria Kirie, in pieno centro storico della cittadina che è molto caratteristico. Segnaliamo il conto: in 9, con bibite comprese, qualcuno ha mangiato pesce, altri carne, totale € 200,00.
Cena ottima, haraki al solito.
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