Arriviamo a Douz dopo 105 km di sofferenza. La tappa in assoluto più impegnativa a mio parere. Per più di metà del percorso il vento è stato contrario e non si trattava di una brezzolina ma di un vento che ti bloccava la bici se smettevi di pedalare. Le temperature intorno ai 35 38 °C.
A metà percorso ci siamo fermati un'oretta a riposare al bar Tarzan. Tarzan è il titolare ed ha pressappoco 85 anni ma fa un ottimo the verde, ha dei biscotti Wafer invidiabili nel deserto e degli strepitosi pannelli fotovoltaici per creare corrente elettrica. Ha anche un cellulare che continua a suonare.
Anche i militari sono interessati a noi, tanto che un elicottero in ricognizione sulla zona ha invertito la rotta per vedere chi eravamo.
Anche all'arrivo a Douz un'auto della polizia ci aspetta poco fuori città e ci scorta fino all'albergo aspettandoci ogni volta che vogliamo scattare foto ai vari cartelli stradali o panorami. Douz è la più grande Oasi della Tunisia, con oltre 500.000 palme ed è l'avamposto della civiltà che si affaccia sullo sconfinato deserto del Sahara.
Nessun commento:
Posta un commento