giovedì 20 maggio 2010

Tamerza - Gafsa - Sfax

Anche oggi la partenza è di buon’ora per evitare le ore più calde. La strada è un continuo saliscendi e il vento ci mette del suo per impedirci di pedalare spediti. Facciamo una deviazione per raggiungere l’oasi di Midès che si trova poco lontana dal confine algerino (1 km circa).



 

Non abbiamo molto tempo quindi facciamo una breve escursione, torniamo indietro sulla strada principale e ci mettiamo in marcia per Gafsa. Il vento oggi non è clemente e continua a darci filo da torcere, non procediamo più velocemente di 10-12 km/h. Pedaliamo così fino a mezzogiorno finché non ci fermiamo a Moularès, uno dei pochi villaggi che si trovano lungo il tragitto. Pranziamo in un “ristorante”, sotto una veranda che si trova a mezzo metro dalla strada. Il pollo allo spiedo comunque è buono. L’importante è non guardare mai dentro la cucina…






Ripartiamo dopo questa sosta e pian piano ci avviciniamo a Gafsa. Pedaliamo su un altopiano arido e piatto che non presenta ostacoli per il vento che ovviamente abbiamo ancora contrario. In lontananza vediamo la città e cominciamo a perdere quota senza però trovare discese degne di tale nome. Anzi pedaliamo altrimenti il vento ci ferma.



Ovviamente chi ci aspetta fuori città? La polizia, che a distanza ci scorta fino in città. Grazie a loro raggiungiamo la stazione di partenza dei taxi minibus e con la loro mediazione riusciamo a organizzare un trasporto con partenza immediata di noi 6 con le bici su due minibus fino a Sfax. Distanza percorsa circa 110 km (+ 200 km in minibus).
Arriviamo a Sfax con i nostri taxi verso le 21:00. I taxisti non sapendo bene dove si trova il nostro albergo chiedono ad alcuni poliziotti in moto, i quali sapendo che ci sono dei turisti nei taxi ci accompagnano in moto fino all’albergo bloccando il traffico davanti a noi e facendoci imboccare anche sensi unici. Ci sembra di essere degli ambasciatori con la polizia davanti che ci scorta.

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