La tappa sembra piuttosto facile oggi. Non c'è molto dislivello. La strada che dovremo prendere si infila all'interno di una valle.
Arriviamo spediti fino al Leone di Anfipoli e lì ci fermiamo per fare qualche foto di gruppo. Dopo qualche km raggiungiamo una specie di intreccio di strade. Quale prendere? Optiamo per la sinistra e ci porta verso le colline. Forse non era la via più breve, comunque ormai le gambe girano alla grande e non abbiamo più paura di salite. Ci fermiamo in un paese per comprare ancora acqua, anche stavolta Renato sposta leggermente la bici e "sthehonnh" salta un altro raggio.
La cosa diventa un pò preoccupante ma ripartiamo. Ora non ci troviamo su una strada a fondo valle ma su una che costeggia le colline. Comunque la direzione è quella giusta. Da questo punto possiamo vedere una grande estensione di vigneti e troviamo anche alcune cantine vinicole lungo il tragitto. Raggiungiamo Kavàla verso le 15:00, dovrebbe essere la nostra meta giornaliera. Si tratta di una vera e propria città di mare. Molto turistica. Mangiamo un "Gyros pita" e decidiamo di comune accordo di proseguire fino al paese successivo per accorciare un pò la tappa del giorno successivo. Ci rimettiamo quindi in cammino e pedaliamo per altri 10-15 km.
Arriviamo a Nea Karvali ma già alle porte il paese non promette nulla di buono. Desolazione totale, non c'è anima viva in strada che ci possa dare qualche indicazione. Scendiamo verso il mare attraverso un viottolo interno ma anche lì nessuno. In lontananza vediamo la scritta “HOTEL” ma purtroppo è chiuso e sembra sia l'unico del paese. Proseguiamo a cercare, siamo un po’ preoccupati per la nostra sorte. Fortunatamente vediamo un cartello con l'indicazione di un camping, Alessandro e Alberto vanno in avanscoperta per vedere se c'è posto per noi. Dopo alcuni minuti riceviamo la notizia che ci sono delle "camere" a disposizione.
Tipica espressione veneta.. |
Raggiungiamo il camping passando davanti ad un campo di calcio e vediamo le tribune gremite di persone, l'intero paese è allo stadio, ecco spiegato il deserto in paese. Abbiamo per noi 2 triple e una doppia. Nel frattempo arriva anche un pullman di giovani americani che in pochissimo tempo allestiscono un campo con tende e cucina.
Scarichiamo tutto anche noi e ci mettiamo sotto la veranda del bar ristorante a guardare il mare piatto. In fondo a destra vediamo un complesso industriale chimico mentre a sinistra ne vediamo uno petrolifero.
La sera abbiamo una sorpresa, di fianco alla cucina c'è un enorme tendone addobbato a festa, all'interno ci sono tavoli rotondi con tovaglie bianche fino al pavimento. Anche le sedie sono foderate di bianco. Sembra proprio che ci sarà una festa importante. Chiediamo un pò in giro e la signora che gestisce il camping ci conferma che ci sarà la festa per un matrimonio.
L'acquedotto romano di Kavàla |
Wow! Un matrimonio greco! Chi ha mai visto prima d’ora un matrimonio greco? Io si, nel film...
E infatti verso le 21, quando noi abbiamo già finito di cenare iniziano ad arrivare gli ospiti, una marea di gente, auto cariche di persone, chi in coppia, chi in 4, chi in 5, tutti pigiati dentro le auto che sembra esplodano da un momento all’altro. Ci sono auto di ogni tipo, dalla berlina alla station wagon al furgone con il nome della ditta sulle fiancate. Il campeggio visto dall'alto sembra un enorme tetris, le auto vengono incastrate in tutti i modi pur di farle parcheggiare. Per ultimi arrivano gli sposi, oggi felici, ed aprono le danze ballando da soli un lento in mezzo la pista. Ad accompagnare la serata ci sono 3 tizi, uno canta, uno suona il clarinetto e l'ultimo suona le tastiere. La musica è gradevole, ha un non so che di arabo, ovviamente non si capisce niente di quello che dice il cantante, ipotizziamo che racconti, cantando, la storia dei due sposi (è un’ipotesi). Iniziano così i balli tradizionali greci, ballati in cerchio con coreografie diverse a seconda della musica. Nelle 3 ore che abbiamo assistito alle danze non c'è stata una coreografia uguale all'altra. Ma come fanno a conoscerle e a ricordarle tutte? Mah.. Noi ci siamo accomodati ad osservare tutta la festa come se fossimo stati al cinema e abbiamo scattato qualche foto per ricordare l'evento. Magari una foto con la sposa potevamo farla. Potevamo dire: "I'm sorry we are italians".
Vabbè raggiungiamo le camere. Quelle di Alessandro, Alberto, Eros, Paolo e Domenico sono molto vicine alla festa mentre la mia con Renato e Valerio si trova nella garitta all'entrata del camping. Alle 4:00, finita la festa, i fari delle auto che uscivano, penetravano dai vetri della porta della camera. Siamo riusciti a contare 83 auto.
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Valerio e la sua bici-stendibiancheria |
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