Bellissimo il paesaggio, il
panorama sul mare, con tutte le isole che si vedono, è straordinario.
Attraversiamo il piccolo pezzettino di territorio della Bosnia dove per transitare si devono
esibire i documenti. Un minimo lembo di terra bosniaca sul mare, saranno si e
no una decina di km, che probabilmente sono costati devastazione e chissà
cos’altro durante le guerre Yugoslave.
Poi di nuovo Croazia.
Ed eccoci verso le due del
pomeriggio giungere a Dubrovnik e attraversare il vertiginoso ponte che collega
i versanti dell’insenatura.
Alcuni dei nostri sono andati in
fuga, e sono segnalati all’inizio del resoconto, noi siamo arrivati più tardi
perché andiamo più piano di loro, ma la realtà è che ci siamo fermati a bere e
mangiare. Comunque onore alle fughe “bidone” come si dice in gergo ciclistico.
Quelle cioè che il gruppo lascia arrivare al traguardo senza tentare di
riprendere i fuggitivi, come i nostri Toni, Eros, Giancarlo e, staccati, Franco
e Toni C.
Dubrovnik è una città di turismo
usa e getta, come Venezia, grandi navi in porto, orde di turisti, appunto, usa
e getta che invadono letteralmente la città storica, si sente proprio l’odore
dell’industria dei soldi, il turista va spennato fino all’ultimo cent, e
difatti i prezzi qui, rispetto a tutto il resto della Croazia, sono decisamente
alti.
Ed in effetti qui si fatica a
trovare sistemazione, ci sono alberghi di lusso o camere (come quelle che
abbiamo trovato noi) che lasciano alquanto a desiderare sotto tutti i punti di
vista.
Comunque non bisogna
formalizzarsi, la meta del nostro viaggi oè raggiunta xon successo, nessuna
foratura, nessuna caduta o incidente di alcun genere, tutto è andato bene.
Nel pomeriggio arriva Paolo da Schio con il furgone che dovrà trasportare le bici a casa.
Ci concediamo un giorno di riposo
(sabato 28 giugno) e domenica mattina alle ore 9.00 tutti in volo per Milano
Malpensa.
Si rientra, anche questa è fatta.
Alla prossima!!! Amici che pedalano!!!
Nessun commento:
Posta un commento