Eros, uno degli Amici che Pedalano qualche tempo fa ha intrapreso un viaggio in solitaria partendo da Forlì per raggiungere il Gran Sasso. Di seguito troverete il racconto della sua bella avventura.
Parto da Vicenza in treno regionale verso Forlì, da dove, alle 11,30, incomincia l’avventura in solitaria.
Subito qualche difficoltà a comprendere le indicazioni stradali che sono fatte per le auto, lungo tangenziali che cerco di evitare.
Meldola, Civitella di Romagna e S. Sofia. Spesso ho dovuto chiedere informazioni perché non amo preparare troppo il viaggio, ho alcune carte e il percorso “disegnato” su Google, ma sono facilmente disponibile ai cambiamenti, soprattutto quando a S.Sofia mi descrivono il passo dei Mandrioli come troppo pendente. Decido quindi di seguire le indicazioni per Campigna. Il paesaggio della riserva con faggete da favola, la strada deserta e la lunga discesa mi ripagheranno dei circa quaranta chilometri di lenta e costante salita per valicare l’Appennino. Da passo della Calla si distacca una interessante strada forestale per l’eremo di Camaldoli.
Decido di non intraprendere strade ancor più solitarie per non correre troppi rischi con il mio carico di circa 18 Kg posto sul nuovo portapacchi freeload per la mia biammortizzata.
La lunga discesa verso Arezzo diventa meno interessante dopo Bibbiena, anche per il traffico della statale del Bidente, lungo la val Casentina. Dopo 155 Km arrivo in serata a Marciano della Chiana, ospite del caro amico don Girolamo.
Subito qualche difficoltà a comprendere le indicazioni stradali che sono fatte per le auto, lungo tangenziali che cerco di evitare.
Meldola, Civitella di Romagna e S. Sofia. Spesso ho dovuto chiedere informazioni perché non amo preparare troppo il viaggio, ho alcune carte e il percorso “disegnato” su Google, ma sono facilmente disponibile ai cambiamenti, soprattutto quando a S.Sofia mi descrivono il passo dei Mandrioli come troppo pendente. Decido quindi di seguire le indicazioni per Campigna. Il paesaggio della riserva con faggete da favola, la strada deserta e la lunga discesa mi ripagheranno dei circa quaranta chilometri di lenta e costante salita per valicare l’Appennino. Da passo della Calla si distacca una interessante strada forestale per l’eremo di Camaldoli.
Decido di non intraprendere strade ancor più solitarie per non correre troppi rischi con il mio carico di circa 18 Kg posto sul nuovo portapacchi freeload per la mia biammortizzata.
La lunga discesa verso Arezzo diventa meno interessante dopo Bibbiena, anche per il traffico della statale del Bidente, lungo la val Casentina. Dopo 155 Km arrivo in serata a Marciano della Chiana, ospite del caro amico don Girolamo.
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