Nel quarto giorno parto sotto l’acqua e il freddo che non mi abbandonano. Così dopo 58 Km, mi fermo nei pressi di L’Aquila, dopo essere salito ad Arischia nel tentativo di trovare alloggio e indirizzarmi verso Amatrice che era la mia meta.
Nel quinto giorno parto in una giornata che promette ampi squarci di sereno. Mi addentro in L’Aquila con la preziosa guida di un affabile signore. Con malinconia percorriamo le vie fra palazzi sostenuti da armature, con gli interni crollati insieme alla loro quotidianità distrutta e ferma a tre anni fa, in un silenzio irreale.
Inizio la salita verso Assergi, da dove inizierà il cammino attorno il massiccio del Gran Sasso. A Fonte Cerreto finalmente trovo il primo punto informazioni del Parco aperto.
Scarse le informazioni e il materiale disponibile per percorrere l’anello della ippovia ben descritta nel sito del Parco. Così continuo per la strada asfaltata verso Campo Imperatore. Incontro solo mandrie e greggi e il mio timore dei pastori abruzzesi. Magico il paesaggio, reso surreale dalla fine pioggia e dagli arcobaleni formati dai raggi di sole filtranti le basse nuvole. Dopo 58 Km, arrivo a Santo Stefano di Sessanio, splendido borgo medievale abitato d’inverno da non più di 90 persone, accolto in un suggestivo albergo.
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