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martedì 13 novembre 2012

Ora basta morti, manifestazione nazionale venerdì 16 novembre

Dopo lo choc, la reazione. Dopo la brutta, iniqua, imperdonabile uccisione di A.T. i ciclisti organizzati convocano una manifestazione nazionale in tutte le città d’Italia che vogliano aderire. La data prescelta è venerdì 16 novembre, a partire dalle 19, nei luoghi di ritrovo che ogni gruppo locale vorrà utilizzare.
Le città aderenti finora sono Milano, Roma, Napoli, Catania, Torino, Bologna, Pavia, Cagliari, Firenze, Reggio Emilia, Genova. Ci scusiamo da subito se nel frattempo se ne è aggiunta qualcun’altra, visto che l’appuntamento sta montando di ora in ora.  Qui il link all’appuntamento Facebook, qui un altro per la notizia da divulgare. L’hastag sarà #bastamortinstrada.
Ognuno sceglierà le proprie modalità di manifestare, che sia una biciclettata o dei flash mob o quello che volete. Ma tutto per dire “ora basta morti in strada, servono azioni immediate”.

Pensando ad A.

Fonte: Salvaciclisti.it

giovedì 11 ottobre 2012

Il Libro Rosso della Ciclabilità e della Mobilità Nuova

Gli Stati Generali della Bicicletta e della Mobilità Nuova di Reggio Emilia si sono conclusi.
Sono stati un successo di partecipazione al di là di qualunque ragionevole aspettativa: sono state oltre 1.000 le persone iscritte ai lavori, in qualità di privati cittadini, membri di associazioni, tecnici, ma soprattutto di amministratori e politici desiderosi di gettare le basi per l’Italia di domani.
Dopo due giorni (e notti) di lavori pressoché ininterrotti, i cinque gruppi di lavoro hanno dato vita ad un documento snello ma carico di contenuti che contiene le linee guida per rendere nostre città più vivibili partendo da interventi mirati sulla mobilità: è il Libro Rosso della Ciclabilità e della Mobilità Nuova.

Affinché questo lavoro non rimanga lettera morta occorre, non solo che venga letto da sindaci e assessori di tutti i comuni italiani, ma che sia anche applicato. Gli Stati Generali hanno dimostrato che gli amministratori locali non vedono più la mobilità nuova come una questione accessoria, ma come un segmento di azione strategica per lo sviluppo delle città, però sappiamo bene che chi amministra le città tende a scegliere e a operare sulla base del consenso.
Il nostro compito in questa fase deve essere quello di creare il consenso necessario affinché le nostre amministrazioni si attivino, distribuendo pacche sulle spalle ogni volta che faranno qualche cosa di buono e criticando duramente ogni volta in cui si lasceranno ispirare dalla paura di cambiare.
Una prima versione del Libro Rosso della Ciclabilità e della Mobilità Nuova, lo potete scaricare cliccando sull’immagine qui sotto.
Ci auguriamo fortemente che questo venga presentato in occasione della prossima assise dell’ANCI che si terrà a Bologna dal 17 al 20 ottobre e che riunirà 3.000 delegati dei comuni di tutta Italia.
Cogliamo l’occasione per ringraziare sentitamente tutti i partecipanti, Legambiente, FIAB, ANCI, il Comune di Reggio Emilia e tutte le testate giornalistiche che hanno portato in evidenza l’evento dimostrando che la ciclabilità e le forme nuove di mobilità non sono più tematiche marginali.
Facciamo cambiare strada all’Italia.



n.b. evitate inutili speculazioni fin troppo facili in Italia: il libro è rosso perché rosso è il colore del sangue lasciato sulle nostre strade, dell’allarme e dell’emergenza, della passione che vi è stata profusa, di una spia che si accende per testimoniare lo stato di arretratezza e la necessità di intervento immediato.

  

Tratto da #salvaiciclisti

domenica 22 luglio 2012

Lettera a Monti per un diritto ancora negato

 
Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, Prof. Mario Monti,
Abbiamo molto apprezzato la nota con cui Lei il 14 maggio scorso ha dato sostegno alle istanze della campagna #salvaiciclisti sottolineando i vantaggi economici derivanti dall’uso della bicicletta in ambito urbano e definendo la bicicletta come “mezzo di trasporto “intelligente”, sia dal punto di vista dell’impatto ambientale, sia a livello economico, dato che riduce sensibilmente i costi legati alla mobilità urbana, sia, aspetto non meno rilevante, per la salute degli individui.” Infatti, in questo periodo di crisi economica, per ridurre i costi derivanti dalla mobilità, molte persone fanno sempre più ricorso all’uso della bici, anche per andare al lavoro.
Purtroppo nel nostro Paese coloro che decidono di utilizzare la bici per recarsi al lavoro, si trovano a confrontarsi con una legislazione che, non solo non incentiva, ma addirittura penalizza chi utilizza questo mezzo di trasporto. In Italia, in caso di sinistro durante il percorso casa-lavoro effettuato in bicicletta, l’INAIL riconosce al lavoratore lo status di “infortunio in itinere” “purché avvenga su piste ciclabili o su strade protette; in caso contrario, quando ci si immette in strade aperte al traffico bisognerà verificare se l`utilizzo era davvero necessario” nota INAIL.
Mentre nel resto d’Europa l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto per recarsi al lavoro è sistematicamente incentivato e promosso, in Italia il lavoratore che decide di spostarsi senza inquinare e senza creare traffico, non solo non riceve alcun incentivo, ma deve farlo a proprio rischio e pericolo e senza tutele.
Allo scopo di mettere fine a questo anacronismo è in corso una campagna promossa dalla Federazione Italiana Amici della Bicicletta (FIAB) che chiede la modifica dell’art. 12 del D.Lgs. 38/2000 e di aggiungere al testo attuale la frase: “L’uso della bicicletta è comunque coperto da assicurazione, anche nel caso di percorsi brevi o di possibile utilizzo del mezzo pubblico”, esattamente come previsto per il lavoratore che si reca al lavoro a piedi.
La proposta della FIAB ha già raccolto oltre diecimila firme e ricevuto parere favorevole da parte di ben tre Regioni, tre Province e sedici Comuni tra cui Milano, Bologna e Venezia che ravvisano grande imbarazzo nel chiedere ai concittadini e ai propri dipendenti di usare la bicicletta senza poter garantire nel contempo adeguate tutele.
Con la presente chiediamo a Lei, al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e ai Presidenti di Camera e Senato di voler intervenire al più presto per porre fine a questa discriminazione che non ha eguali in Europa e di accogliere questa proposta di modifica legislativa.
Per ulteriori informazioni sul tema dell’infortunio in itinere per il pendolare in bicicletta, Le segnaliamo il sito internet www.bici-initinere.info che è stato predisposto allo scopo di diffondere consapevolezza rispetto a questa campagna.
Confidando in una sua pronta risposta e auspicandoci condivisione nel merito, cogliamo l’occasione per salutarla cordialmente.

Se anche tu ritieni che chi si reca al lavoro in bicicletta non debba essere vittima di discriminazioni invia questa lettera direttamente al Presidente del Consiglio, al Ministro competente e ai Presidenti di Camera e Senato: e.olivi@governo.it; gabinettoministro@mailcert.lavoro.gov.it; fini_g@camera.it; schifani_r@posta.senato.it.
Inoltre puoi contribuire alla diffusione di questa iniziativa attraverso il tuo blog, il tuo sito internet oppure attraverso il tuo account di Facebook o di Twitter.

Sito di riferimento per la campagna: Bici in itinere

Scarica e leggi il comunicato stampa

domenica 6 maggio 2012

Giretto d'Italia 2012

http://www.comune.vicenza.it
Manifesto città di Vicenza
Città ciclabili alla prova del nove con la seconda edizione del Giretto d’Italia - il campionato nazionale della ciclabilità urbana organizzato per venerdì 11 maggio in 26 città italiane dai comuni partecipanti insieme a Legambiente, Fiab e Città in Bici.
Scopo della gara, infatti, è quello di contare quante persone, in città, scelgono la bicicletta per i propri spostamenti quotidiani (come ad esempio quelli casa-scuola o casa-lavoro) e verificare quanto la bici sia un mezzo di trasporto a tutti gli effetti nell’ambiente urbano.
Saranno conteggiate due categorie di veicoli: le biciclette e i mezzi a motore – cioè automezzi (esclusi i bus) e due ruote a motore –, che circolano in direzione d’ingresso verso il centro città.
Nel girone dei pesi massimi, le grandi città (oltre 250mila abitanti), cercheranno di superarsi: Milano, Torino, Genova, Venezia, Verona, Firenze, Bologna, Roma e Bari. Nella categoria città medie (oltre 100mila abitanti) correranno Trento, Padova, Vicenza, Ferrara, Modena, Ravenna, Brescia, Reggio Emilia. Nel gruppo delle più agili, le città piccole (meno di 100mila abitanti), competono Pordenone, Pesaro, Udine, Schio, Lodi, Carpi, Pisa, Grosseto e Saronno.
Manifesto Città di Schio
In occasione del Giretto, i Comuni sono stati invitati a mettere in campo azioni che possano favorire per quel giorno un incremento della mobilità ciclabile, come la chiusura al traffico di alcune strade o l’invito a studenti e dipendenti pubblici di passare in bici per i varchi. L’obiettivo è sempre quello di riempire il più possibile la città di ciclisti. I Circoli di Legambiente e le Associazioni aderenti alla FIAB supporteranno i Comuni e vigileranno sul corretto svolgimento della sfida. Unica eccezione quest’anno sarà Verona dove, d’accordo con i vertici nazionali delle due associazioni, i circoli locali e i volontari di Fiab e Legambiente non daranno sostegno al Comune nella giornata del Giretto.


venerdì 13 aprile 2012

Si alle biciclette controsenso

Il ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha detto SI.
Il doppio senso "limitato" alle biciclette nelle strade a senso unico diventa realtà. E' stata così accolta favorevolmente una proposta della FIAB che da tempo chiedeva di liberalizzare l'accesso delle bici contromano.
Non sarà possibile su tutte le strade, ma solamente in quelle con una larghezza di almeno 4.25 metri, in zone a traffico limitato, con limite dei 30 km/h e in assenza di traffico pesante.


Noi aggiungiamo che al di là dei provvedimenti amministrativi e delle approvazioni del Ministero, vale sempre la regola del buon senso da parte dei ciclisti e degli automobilisti.

E voi siete d'accordo alle biciclette controsenso? Ditecelo rispondendo al nostro sondaggio

giovedì 12 aprile 2012

Salvaiciclisti manifestazione 28 aprile a Roma

Manifestazione Biciclette Roma 28 Aprile
Il giorno 28 Aprile ai Fori Imperiali a Roma c'è la manifestazione lanciata dalla campagna #salvaiciclisti per la sicurezza di pedoni e ciclisti.

Siete tutti invitati a partecipare.
DRIN DRIN 

lunedì 9 aprile 2012

Un pirata della strada investe un ciclista

E' accaduto a Bethlehem in Pennsylvanya, un pirata della strada ha investito un ciclista e ha tentato la fuga.
A bloccare il pirata ci ha pensato l'autista di un pullman che evidentemente ha assistito alla scena dallo specchietto retrovisore.
Fortunatamente il ciclista se l'è cavata con qualche escoriazione, il pirata invece è stato arrestato dalla polizia.



sabato 11 febbraio 2012

Iniziativa "Salviamo i ciclisti"

La scorsa settimana il Times di Londra ha lanciato una campagna a sostegno delle sicurezza dei ciclisti che sta riscuotendo un notevole successo (oltre 20.000 adesioni in soli 5 giorni).

In Gran Bretagna hanno deciso di correre ai ripari e di chiedere un impegno alla politica per far fronte agli oltre 1.275 ciclisti uccisi sulle strade britanniche negli ultimi 10 anni.

In 10 anni in Italia sono state 2.556 le vittime su due ruote, più del doppio di quelle del Regno Unito.

Questa è una cifra vergognosa per un paese che più di ogni altro ha storicamente dato allo sviluppo della bicicletta e del ciclismo ed è per questo motivo che chiediamo che anche in Italia vengano adottati gli 8 punti del manifesto del Times:

1. Gli autoarticolati che entrano in un centro urbano devono, per legge, essere dotati di sensori, allarmi sonori che segnalino la svolta, specchi supplementari e barre di sicurezza che evitino ai ciclisti di finire sotto le ruote.

2. I 500 incroci più pericolosi del paese devono essere individuati, ripensati e dotati di semafori preferenziali per i ciclisti e di specchi che permettano ai camionisti di vedere eventuali ciclisti presenti sul lato.

3. Dovrà essere condotta un’indagine nazionale per determinare quante persone vanno in bicicletta in Italia e quanti ciclisti vengono uccisi o feriti.

4. Il 2% del budget dell’ANAS dovrà essere destinato alla creazione di piste ciclabili di nuova generazione.

5. La formazione di ciclisti e autisti deve essere migliorata e la sicurezza dei ciclisti deve diventare una parte fondamentale dei test di guida.

6. 30 km/h deve essere il limite di velocità massima nelle aree residenziali sprovviste di piste ciclabili.

7. I privati devono essere invitati a sponsorizzare la creazione di piste ciclabili e superstrade ciclabili prendendo ad esempio lo schema di noleggio bici londinese sponsorizzato dalla Barclays

8. Ogni città deve nominare un commissario alla ciclabilità per promuovere le riforme.

Cari direttori, il manifesto del Times è stato dettato dal buon senso e da una forte dose di senso civico. È proprio perché queste tematiche non hanno colore politico che chiediamo un contributo da tutti voi affinché anche in Italia il senso civico e il buon senso prendano finalmente il sopravvento.

Vi chiediamo di essere promotori di quel cambiamento di cui il paese ha bisogno e di aiutarci a salvare molte vite umane. Chiunque volesse contribuire al buon esito di questa campagna può condividere questa lettera attraverso Facebook, attraverso il proprio blog o sito, attraverso Twitter utilizzando l’hashtag #salvaiciclisti e, ovviamente, inviandola via mail ai principali quotidiani italiani.

Tutti gli aderenti all’iniziativa saranno visibili sulla pagina Facebook: salviamo i ciclisti

DRIN DRIN!!