domenica 11 settembre 2011

5° Giorno Nea Karvali - Sapes (130 km - 460 m dislivello)

Lasciamo il camping, anche questa sarà una tappa non molto impegnativa per le salite, però sarà una delle più lunghe. Pedaliamo per circa 3 ore e raggiungiamo Xanti dove nella piazza gremita di gente sta partendo un’escursione per la città di bambini in bicicletta. Il nostro arrivo mette curiosità e ci viene chiesto che viaggio stiamo facendo. Ci accomodiamo sotto gli ombrelloni di un bar proprio sulla piazza, ordiniamo coca cola, caffè e birra (per Valerio). L'atmosfera è come quella nelle nostre piazze a fine Messa quando tutti si riversano al bar a bere un aperitivo e fare 4 chiacchiere prima di andare a pranzo. Ci sono famiglie con i bambini, coppie che prendono il caffè turco o una bibita.

Dopo questa sosta ci attendono parecchi km. Attraversiamo diversi paeselli e per la prima volta nel viaggio vediamo ai lati della strada distese di campi di cotone. Dopo poco più di un’ora di viaggio ci avviciniamo al lago di Vistonida che si trova lungo la costa settentrionale del Mar di Tracia, separato dal mare da una stretta striscia di terra larga circa un chilometro. Nella parte nord-orientale il lago è alimentato da tre picccoli fiumi, mentre a sud alcuni canali collegano il lago al mare. Per questa ragione nella parte settentrionale del lago l'acqua è dolce, mentre in quella meridionale risulta salmastra.
 
Raggiungiamo la spiaggia deserta con le bici e lì ci prepariamo per un tuffo in mare. Purtroppo però il fondale è basso per alcune centinaia di metri. L’acqua non raggiunge neanche le ginocchia. Ci limitiamo quindi a bagnarci un po’ e rinfrescarci. Al termine della sosta inforchiamo i nostri mezzi e giungiamo a Porto Lagos dove pranziamo vicino la piazza che ha ospitato il mercato del mattino. Pranzo a base di pesce ovviamente. Guardiamo la cartina e cominciamo a pensare che la tappa di oggi non deve terminare a Komotini ma deve essere allungata per guadagnare km nelle successive e riuscire ad accorciare l’ultima tappa che porterà ad Istanbul. Detto questo, la carovana riparte rigenerata dal pranzo.
Il percorso è pianeggiante, si procede spediti ad un tratto però: “FORATOOOOOOOO!!!” di nuovo Paolo. Questa volta una grossa spina si è conficcata nella gomma ed ha bucato la camera d’aria. Speriamo sia l’ultima volta. Il gruppo si è temporaneamente diviso in 2, alcuni sono rimasti con Paolo, altri sono andati avanti. Finalmente dopo una ventina di km pedalati in leggera salita arriviamo a Komotini.
Siamo un po’ indecisi, la città è grande e sicuramente ci sono alberghi che ci possono ospitare, non sappiamo invece se i paesi successivi avranno alberghi o strutture che ci possano accogliere. Chiediamo consiglio a una ragazza che passa per caso, magari ci può dare qualche indicazione. Parliamo 30 secondi in inglese, poi qualcuno fa un commento in italiano e lei dice: “ragazzi ma voi da dove siete??” Abbiamo trovato un’italiana per strada a Komotini, per di più scopriamo che è di Solesino, nella bassa padovana. Cavolo, è il colmo.

Non ci può aiutare molto, dice che a Sapes forse c’è un B&B ma non è sicura, se vogliamo proseguire forse è meglio arrivare fino a Alexandroupolis però sono altri 50 km.
 
Salutiamo Carlotta, discutiamo un po’ e alla fine decidiamo di partire. Teniamo duro e andiamo verso Sapes sperando di trovare un alloggio. La strada qui si restringe e le auto ci sfiorano. Per movimentare un po’ la parte finale della giornata ci pensa nuovamente Paolo. Si, proprio lui, giunto alla quarta foratura in questo viaggio. Finalmente raggiungiamo Sapes. Ci fermiamo in un ristorante sperando di trovare anche alloggio ma qui ci rimbalzano dicendoci che stanno attendendo l’arrivo di un matrimonio greco. 
Basta matrimoni non se ne può più!! Facciamo un paio di km ed entriamo nel vero e proprio paese. Chiediamo in giro ma sembra che tutti non abbiano mai sentito parlare di un hotel in paese, qualcuno ci manda ad Alexandroupolis. No, per carità, basta bici per oggi. Siamo all’imbrunire, finalmente un giovane ci indica una collina sulla quale dovrebbe esserci l’albergo che cerchiamo.

Con grande sollievo lo troviamo, i fratelli Alberto e Alessandro, maestri nel contrattare con gli albergatori, strappano per l’ennesima volta un ottimo prezzo, nel frattempo tutti noi scarichiamo le bici e ci infiliamo nelle rispettive camere. Anche questa giornata si conclude a tavola. Qui mettiamo in difficoltà il cuoco che alla fine non sa più cosa cucinare, gli abbiamo vuotato la cambusa.


Scarica qui la traccia di oggi


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