giovedì 27 giugno 2013

7° giorno 27 giugno Plakia Fragkokastello Km 30 (solo)

Oggi la tappa è volutamente breve, siamo stanchi e abbiamo vogli di fare un po’ di mare, quindi destinazione Frangokastello, restiamo quindi sulla costa sud, però adiamo verso una zona che si apre molto, tra mare e montagne c’è una piana molto vasta, forse è l’unica vera pianura di Creta.
Partenza alle 7,45. Valerio ci dice che il termometro segna 30°c, cominciamo bene!



Andiamo in direzione del paesino di Sellia, la strada si inerpica in modo straordinario per 2,5 Km, facendoci superare quasi 300 m di dislivello, e presentando punte di pendenza del 22%, Garmin dixit, al limite del ribaltamento. Comunque, stoici e inflessibili, ce la facciamo, e ci dirigiamo verso Frangokastello affrontando altri tre discreti scollinamenti. Non male per aver percorso 30 Km l’aver superato 580 metri di dislivello.



Troviamo un luogo per dormire, non facciamo troppo caso al lusso né al resto, ci va bene così.



Poi tra pennichelle e non, ci si trova tutti in spiaggia.

Questo è un luogo assolutamente fuori dal mondo, poche case, pochi locali e chiaramente poca gente.

Ma c’è il castello, proprio in prossimità del bagnasciuga, che appare come un monolite fuoriuscito dalla sabbia in un sol blocco, che sembra non appartenere a nessun tempo, a nessun luogo, ma solo a se stesso, e allora, ecco che con un piccolo sforzo di fantasia (l’ambientazione aiuta), facilmente si vede prendere forma l’immagine delle navi Saraceni e poi di quelle Turche  che incrociano sulle acque al largo, che tentano di trovare un luogo di approdo, che cozzano sugli scogli, con la soldataglia assetata di bottino che si tuffa per assediare Fragkokastello; e si vedono i turbanti a pelo d’acqua. Ed ecco i fantasmi dei difensori del castello, uscire dalle sue mura quasi fosse una scenografia di Njinia, camminare sollevati di qualche centimetro da terra in direzione del mare, in direzione degli invasori.
E allora viene alla mente un altro luogo che si addice a questo, quella fortezza del deserto dei Tartari di Buzzati, ma qui, diversamente che dal libro, non si scrutava né si immaginava il nemico, qui i pirati Saraceni arrivavano per davvero.



Fuori dalle fantasie, è ora della solita Grande Cena che stasera vede sul desco l’agnello con patate (su nostra ordinazione ovviamente).


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